Perché utilizzare un impianto ad osmosi inversa?

L’acqua è, senza ombra di dubbio, un elemento fondamentale per il benessere e l’equilibrio del nostro organismo. Spesso, infatti, si tende a sottovalutare quanto l’acqua sia un bene prezioso, senza contare che di recente tende a scarseggiare sul nostro pianeta.  Bere la giusta quantità ogni giorno è molto importante, ma senza sottovalutare la scelta della tipologia giusta. Non tutti i tipi di acqua sono uguali, in quanto la composizione varia almeno in parte da uno all’altro.

I recenti studi statistici dimostrano come un numero crescente di italiani fa ricorso all’acqua trattata mediante un impianto di osmosi inversa, visti gli innumerevoli benefici che apporta alla salute. Per comprendere quali siano i vantaggi che derivano dal suo utilizzo, occorre preliminarmente capire come funzioni il meccanismo di osmosi inversa.

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Cos’è l’osmosi inversa e relativi vantaggi

Il termine “osmosi”, in ambito scientifico, sta ad indicare il processo in base al quale un liquido attraversa una membrana semi-permeabile, passando da una concentrazione inferiore di soluto ad una maggiore. Nel processo di osmosi inversa, nello specifico, si va ad operare attraverso membrane in poliammide stratificate, permeabili all’acqua ma non alle sostanze in essa disciolte come metalli pesanti o sali minerali, ottenendo una sorta di filtrazione del liquido, dal quale vengono espunti fino al 98% di sali minerali.

Il primo vantaggio di questo trattamento è costituito proprio dalla capacità di ridurre drasticamente la presenza di sali nell’acqua. Un loro eccessivo accumulo, infatti, è dannoso per l’organismo. I sali minerali sono, senza ombra di dubbio, elementi essenziali, la cui assunzione, però, deve essere adeguatamente monitorata, a seconda dei propri bisogni fisiologici.
C’è, infatti, un’acqua specifica in base al proprio stato di salute e anche in base all’età, in quanto è diversa la quantità e la qualità di sali di cui l’organismo ha bisogno. Ad esempio, per i bambini si consiglia acqua ricca di calcio, magnesio e fluoro, mentre per le donne incinta o in menopausa l’ideale è invece un’acqua calcica. Gli anziani,invece, dovrebbero prediligere acqua calcica e solfato magnesica.

L’osmosi inversa consente di tenere sotto controllo la presenza delle diverse tipologie di sali nell’acqua e, pertanto, non può che apportare una serie di benefici all’organismo di ogni individuo. Inoltre, questo trattamento fisiologico e non chimico consente di filtrare batteri, parassiti e metalli pesanti, tutti decisamente nocivi per la nostra salute. I micro-fori della membrana attraverso la quale viene filtrata l’acqua consente di ottenere un liquido decisamente più “puro”, privo di quelle sostanze nocive che possono cagionare infezioni a tessuti e organi.

Peraltro, bisogna considerare che quasi tutti i depuratori ad osmosi inversa hanno una leva di regolazione, che consente di ampliare o diminuire il diametro dei fori della membrana filtrante, consentendo di adeguare in base alle necessità la quantità dei sali minerali all’interno dell’acqua. Si consiglia, pertanto, di richiedere un consulto medico preventivo, al fine di ottenere il liquido più indicato ai propri bisogni fisiologici.

L’acqua trattata mediante osmosi inversa fa male o fa bene?

Al contrario di quanto sostengono alcuni, l’acqua trattata mediante il processo di osmosi inversa apporta numerosi benefici alla salute.  Sicuramente questo procedimento consente di spingere l’acqua attraverso una membrana con dei pori di dimensione talmente piccola, ovvero di 0,001 micron,da trattenere oltre a metalli pesanti, pesticidi, batteri, anche cloro e molte tipologie di sali minerali. Questo ha spinto alcuni esperti del settore a diffondere la notizia che il trattamento di osmosi inversa abbia dei risvolti negativi, perché limita l’aporto di sali all’organismo.

In realtà, già il fatto che l’acqua non sia trattata chimicamente ma che venga filtrata attraverso un meccanismo completamente naturale dovrebbe far comprendere quanto questo trattamento sia migliore rispetto a tanti altri. I sali minerali che residuano nell’acqua sono sicuramente limitati, ma non del tutto assenti. L’acqua che risulterà da questo trattamento è quindi oligominerale, a basso contenuto di sali minerali e a basso residuo fisso.

Qual è, dunque, la verità? C’è sicuramente da dire che l’acqua contribuisce al fabbisogno quotidiano di sali minerali in modesto, perché tendenzialmente questi si assumono attraverso il cibo o altre forme di integratori alimentari naturali. Un’acqua, seppur povera di sali minerali, contribuisce in qualche modo al fabbisogno dell’organismo. La funzione dell’acqua, infatti, non è tanto questa, quanto quella di depurare l’organismo da scorie e residui in eccesso: da questo punto di vista, è di gran lunga preferibile una tipologia povera di sali, perché più leggera.

In altre parole, se l’acqua non ha tanto funzione di nutrimento, per non appesantire gli organi e non creare problemi di digestione, è bene che abbia un residuo fisso basso, come avviene dopo che è passata attraverso il procedimento di osmosi inversa. Le sue molecole, infatti, si legano alle tossine nell’organismo e le espellono principalmente attraverso il sudore e l’urina, per cui è importante che siano leggere in modo da legarsi facilmente alle tossine.

E l’acqua oligominerale, povera di sali minerali, ha proprio questa caratteristica di leggerezza. Per questo motivo, molti medici la consigliano soprattutto a chi soffre di patologie legate ai reni, al tratto intestinale e gastrico, nonché a chi ha problemi di fegato e di ossa. Il suo utilizzo è, peraltro, estremamente raccomandato dal Ministero della Salute, come dimostrano le molteplici circolari in materia.

Peraltro, quasi tutti i depuratori ad osmosi inversa che sono presenti in commercio sono dotati di una leva di regolazione, che consente di ampliare o diminuire il diametro dei fori della membrana filtrante, consentendo di adeguare in base alle necessità la quantità dei sali minerali all’interno dell’acqua. Ne deriva che, nel caso in cui se ne voglia mantenere una buona quantità, basterà impostare la leva in modo che i fori siano di raggio interiore. Al contrario, se si desidera una bevanda più leggera, basterà diminuirne il raggio.

Conclusioni

I vantaggi dell’acqua filtrata mediante il processo di osmosi inversa possono, pertanto, essere schematicamente riassunti come qui di seguito:

– anzitutto, permette il raggiungimento dei valori ottimali di PH gastrico, contribuendo ad un corretto funzionamento del relativo apparato;
– inoltre, aiuta a superare gli stati di acidità, che sono spesso causa di problematiche anche serie all’apparato digerente e al tratto intestinale;
– data la leggerezza delle sue molecole, l’acqua trattata con il procedimento di osmosi inversa riduce il tempo della digestione;
– aiuta, inoltre, a prevenire disturbi all’apparato urinario e arreca benefici immediati e duraturi a chi soffre già di queste patologie;
– apporta una buona dose di sali minerali all’organismo, contribuendo a soddisfare il fabbisogno giornaliero;
– permette di purificare l’organismo, rideterminando un corretto funzionamento di organi e tessuti e prevenendo molte patologie anche gravi;
– infine, aspetto non meno importante, elimina batteri, parassiti, tossine e metalli pesanti dall’organismo.

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