Come sanificare un depuratore ad osmosi inversa

La sanificazione del depuratore ad osmosi inversa è una procedura molto semplice, ma allo stesso tempo molto importante. Lo scopo dell’impianto è proprio quello di sanificare l’acqua del rubinetto, purificandola da tutte le sostanze nocive che possono essere presenti, anche nelle minime quantità. Per questo oltre alla manutenzione annuale, si deve procedere a sanificare l’impianto regolarmente.

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In cosa consiste la sanificazione del depuratore ad osmosi inversa

Quando si parla di sanificazione del depuratore ci si riferisce ad un lavaggio interno dei suoi componenti. Il lavaggio va effettuato con un apposito liquido più o meno aggressivo.

All’interno del depuratore sono presenti una serie di filtri, tubi e membrane che con il passaggio e il ristagno dell’acqua possono riempirsi di calcare, o più semplicemente avere residui delle sostanze che contribuisce a filtrare.

Questa operazione deve essere fatta almeno 1 volta l’anno, generalmente in corrispondenza con il cambio dei filtri, ma se lo ritenete necessario può essere fatta anche ogni sei mesi.

I kit in commercio per la sanificazione degli impianti contengono tutto il necessario per la procedura. Non si dovrebbero mai utilizzare kit che contengano cloro, poiché potrebbero rovinare la membrana osmotica.

Prima di iniziare ad utilizzare il kit, assicuratevi di indossare dei guanti così da non entrare in contatto con le sostanze di pulizia, che spesso possono rovinare la pelle.

Iniziate l’operazione staccando l’impianto dall’acqua fredda e se collegato anche quello del congelatore o del ghiaccio dal frigo.

Se il vostro depuratore dispone di un serbatoio di stoccaggio assicuratevi di svuotarlo e poi di chiudere la maniglia del rubinetto.

Rimuovere il pre filtro, attraverso l’apposita apertura.

Rimuovere anche tutti gli altri filtri e la membrana per l’osmosi inversa.

Negli impianti in cui è possibile rimuovere anche l’alloggiamento del pre filtro, toglietelo.

Aggiungete due o tre cucchiai della sostanza pulente all’interno dell’alloggio del pre filtro.

Ricollegare l’alloggiamento del pre filtro con la sostanza al suo interno.

Riattivate il flusso dell’acqua, lasciando che tutto il sistema di riempia nuovamente d’acqua.

Aprire il rubinetto ad osmosi, fino a che non inizia ad uscire l’acqua.

Lasciate fuoriuscire l’acqua per il tempo indicato nel vostro kit di sanificazione.

Terminata la procedura, lasciate scorrere l’acqua per almeno 5 minuti, oppure fino a quanto smetterà di uscire l’odore della sostanza utilizzata.

A questo punto dovete svuotare l’intero serbatoio e riempitelo nuovamente, ripete la procedura per almeno due volte.

Solo dopo aver svuotato il serbatoio per la terza volta, dovrete aver fatto scorrere al suo interno almeno 30 libri d’acqua al fine di garantire che non siano presenti residui di sostanze non gradite.

A questo punto potete procedere con il montaggio dei nuovi filtri se li avete e della membrana che avevate tolto.

Ricollegate anche la linea dell’acqua fredda e assicuratevi che non ci siano perdite.

Prima di utilizzarlo nuovamente attendente che il serbatoio sia nuovamente pieno. A seconda del vostro modello potrebbero essere necessario anche alcune ore.

Come sanificare l’impianto con un metodo casalingo

La sanificazione dell’impianto può avvenire anche con un sistema casalingo, senza il bisogno di acquistare kit di sanificazione.

Ci sono sostanzialmente tre diverse sostante che è possibile utilizzare. La candeggina ad uso alimentare priva di qualsiasi profumo, l’acido citrico e l’acqua ossigenata.

Se lo desiderate potete utilizzare della candeggina ad uso alimentare inodore. Il suo utilizzo è quasi identico a quanto sopra descritto, con una sola differenza.

La candeggina in questo caso va diluita precedentemente, la quantità da utilizzare è circa il 20% del peso totale, negli impianti casalinghi generalmente la quantità da inserire è di circa una tazzina da caffè, in un litro d’acqua. Dovrete preparare il composto e una volta fatto vi basterà seguire tutto il procedimento.

Nel caso di utilizzo della candeggina assicuratevi di far riposare l’acqua per almeno 30 minuti, al fine di evitare che ci siano spiacevoli residui dopo la pulizia.

Se preferite sostituire la candeggina, potete utilizzare anche l‘acido citrico, con una soluzione del 20% del peso. Per avere una misura più definita, su un impianto medio potete utilizzare una tazzina da caffè. In questo caso dovrà essere lasciato agire per almeno 2 ore. Dovrete comunque prestare molta attenzione, togliendo non solo i componenti interni ma anche la batteria. Nella fase di risciacquo dovrete prestare particolare attenzione che non rimanga nessuna traccia dell’acido all’interno. Questo è il sistema più pericoloso sia a livello di sostanza da maneggiare, ma anche all’interno dell’impianto stesso. Per questo è preferibile effettuare due sanificazioni all’anno con prodotti meno aggressivi.

Un altra soluzione casalinga è quella di utilizzare l’acqua ossigenata. Rispetto all’acido citrico impiega meno tempo di riposo, appena 30 minuti. Sarà tuttavia necessario un accurato e lungo risciacquo e sopratutto la rimozione della batteria e il biofilm. L’acqua ossigenata infatti è altamente corrosiva per questi elementi.

Ricordate che quando decidere di utilizzare un sistema casalingo, dovete assicurarvi che tutti i componenti vengano correttamente sanificati e risciacquati. Impresa che può non essere semplice.

Quali kit di sanificazione si trovano in commercio

In commercio esistono diversi kit di sanificazione dedicata agli impianti di osmosi inversa. Alcuni di questi contengono anche i nuovi filtri che dovrete cambiare dopo la sanificazione. In questo modo con un unico acquisto avrete tutto il necessario per procedere alla sanificazione.

Esistono principalmente due diverse tipologie di kit per la sanificazione dei depuratori. Potrete scegliere tra sostanze che dovrete comunque diluire, secondo le indicazioni riportate dal produttore. Mentre altri sono già pronti per essere inseriti nell’impianto per la sanificazione.

Molte marche degli impianti immettono nel mercato i propri kit di sanificazione. Generalmente seguiti da istruzioni dettagliate che vi permetteranno una pulizia molto semplice.
Questi kit sono generalmente più costosi.

Se desiderate spendere meno potete scegliere un kit universale, questi sono generalmente composti da sostanze più neutre, non troppo agressive, ma sufficienti da poter garantire un ottima sanificazione.
Questi kit hanno un costo più contenuto, senza rinunciare alla qualità dei prodotti che li compongono.

La sanificazione degli impianti di depurazione con osmosi inversa è un operazione che deve essere eseguita almeno una volta all’anno. Ci sono varie opzioni tra cui potete scegliere, diversi kit con prezzi differenti e sistemi casalinghi.

La parte che può essere considerata più difficile del procedimento è il montaggio di tutte le parti tolte nella giusta posizione. Può risultare utile girare un video se non pensate di ricordare la corretta posizione di tutti i pezzi.

Indipendentemente dalla vostra scelta ricordate che la sanificazione consente non solo il corretto funzionamento dell’impianto, ma anche la certezza di bere un acqua sempre perfetta dal punto di vista microbiologico.

La sanificazione richiede solamente un pò di pazienza e attenzione. Considerando le tempistiche non proprio rapide, il consiglio è quello di conservare una parte dell’acqua in bottiglie o pentole, per poterla utilizzare anche durante il tempo un cui starete sanificando l’impianto.

Scegliendo di acquistare un kit apposito, potrete sceglierne uno che abbia al suo interno anche i filtri, che vanno comunque sostituiti una volta l’anno. Se proprio non vi sentite in grado di procedere alla sanificazione, potete sempre farla fare assieme alla manutenzione annuale del vostro impianto ad osmosi inversa.

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